Gola Hundun è un artista e muralista italiano, attivo nello spazio pubblico dalla metà degli anni 2000, prendendo parte a diversi festival e progetti di arte pubblica in tutto il mondo. Dopo la Laurea all’Accademia di Belle arti di Bologna Gola Hundun si trasferisce a Barcellona e qui il suo lavoro viene influenzato dai graffiti locali. L’universo che crea ha sempre un’interpretazione allegorica ed è arricchito da molte influenze come la cultura post umana, l’arte sacra, la zoologia, l’arte psichedelica e dalle molte culture scoperte durante i suoi viaggi intorno al mondo.

Nasce a Palermo nel 1976, nel 2016 rivoluziona il suo modo di fare arte iniziando a tagliare e incollare ogni giorno utilizzando il collage come strumento di evasione. Esplora costantemente nuove tecniche di taglio e incastro, che gli permettono di costruire ed affinare il suo linguaggio. Le immagini sono tratte da riviste pubblicate tra gli anni ’30 e gli anni ’60, appartengono al periodo della guerra e del dopoguerra: anni di rinascita, di speranza e di cambiamento.
Nei suoi lavori la figura è sempre al centro. Volti di uomini, donne, bambini. Sui loro occhi un messaggio che attraversa il tempo fino a raggiungere il nostro presente. Una provocazione, una riflessione.
Occhi che parlano.

Mrfijodor è lo pseudonimo di Fijodor Benzo.

Negli ultimi anni la sua produzione è stata molto varia, passando dalle installazioni ai murales tematici, ma anche performance e graffiti, di cui si occupa dal ’94.
Realizza opere i cui soggetti sono solitamente forme elementari che trasportano messaggi diretti e ironicamente responsabili; alla base una chiave di lettura semplice, per poter sempre dialogare con il fruitore. Molto spesso, i suoi lavori sono contrassegnati da una critica sociale o ecologica, usando come arma un sorriso infantilmente stupito e uno stile spontaneo e diretto, libero da elementi tecnici complessi.

La sua ricerca ruota attorno alla geometria pura, con un tocco personale che rimanda alla relatività di Escher ed ai mandala orientali di Cryptik. Le sue opere cercano di ricreare la mitosi, con forme che si espandono e si moltiplicano da un nucleo iniziale.
Il cubo è scelto poiché rappresenta, come sosteneva LeWitt, la forma più pura e intelligibile. Il lavoro di Emmeu porta l’osservatore in una realtà dinamica che si trasforma gradualmente.

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